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ERANO CALABRESI (i Bruzi)I LEGIONARI CHE UCCISERO GESU'

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markinter
view post Posted on 9/4/2010, 14:33




di EMILIO V. PANIO

Ci sono anziani del Sud Italia che non hanno dubbi. Specie se viaggi per il Golfo di Taranto tra la Basilicata e la Puglia. Puntano il dito verso il confine con Rocca Imperiale e sentenziano, decisi: «I calabresi hanno ucciso Gesù Cristo».
È un dire popolare diffuso in alcune campagne materane, per esempio. Una leggenda che i più anziani conservano nella propria memoria. Una credenza capace di rendere antipatica la Calabria già nelle case dei propri vicini. Pure se non sempre è chiaro il senso di un simile sentimento. Come non lo è la base - culturale e storica - di un atteggiamento del genere. Perché una diceria del genere non può avere fondamento. O no?
Invece no, appunto. Qualcosa c’è alla base di questo sentire popolare. E se pugliesi e lucani ne sono sicuri - «Loro sono stati ad ammazzarlo» - la cosa non è casuale, non è dettata da una semplice antipatia da vicinato. Un mozzicone di riprova storica, in effetti, fa forte questa tesi. Tanto da scomodare perfino qualche insigne studioso moderno della Passione di Cristo e della sua tradizione orale e scritta nei secoli.
Tutto parte da una prima analisi scientifica fatta a riguardo dal linguista Gianfranco Morra. È così interessante la teoria dello studioso da finire sul quotidiano Libero, il 28 febbraio 2004. È un’analisi che tende a capire chi erano i componenti della Legione romana presente a Gerusalemme nella Pasqua in cui viene ucciso Gesù di Nazareth. Deve trattarsi, comunque, di gente proveniente dall’Occidente. Ma chi sono quei soldati, da dove vengono?
Prima Morra e poi l’altro studioso Miska Ruggeri hanno la loro risposta precisa a quest’interrogativo. Con lo stesso Libero che spara a tutta pagina un eloquente «Ma quali Ebrei e quali Romani. Gesù l’hanno ucciso i Calabresi». Eccola la famosa origine della credenza popolare appulo-lucana, quindi. C’è una tradizione storica in tal senso o, al limite, qualcosa di molto simile a un evento storico cui dare credito nello specifico caso.
Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio. La teoria firmata Morra-Ruggeri indica nella Legio X Fretenis il drappello di legionari italici al comando di Ponzio Pilato nei primi decenni del I secolo dopo Cristo in terra d’Israele. In particolare, all’epoca della condanna a morte di Gesù, proprio questi soldati avrebbero il compito di gestore l’ordine pubblico a Gerusalemme. Tra i loro compiti c’è, manco a dirlo, quello di eseguire le varie condanne penali decise dal governatore romano.
Per questo sarebbero proprio loro, in quella fatidica primavera del 33 dopo Cristo, a condurre l’Uomo di Nazareth verso il Calvario, attraverso la folla in tumulto di Gerusalemme. E sempre loro porterebbero a compimento la sua condanna a morte. Calabrese sarebbe, dunque, pure il soldato che con la lancia perfora il costato di Gesù per vedere se è vivo o morto: quel Longino che, dopo questo gesto, sarà consegnato alle più misteriose leggende paleo-cristiane. E il cui nome è tuttora legato alla saga del Santo Graal.
Ma come mai dei calabresi sono a Gerusalemme in quella stessa primavera della Passione? Morra e Ruggeri spulciano nei documenti dell’Impero del I Secolo avanti Cristo, stavolta, per rispondere a questo ulteriore quesito: nel 40 ci sarebbe un arruolamento ad hoc nella provincia di Reggio Calabria. È tuttavia, questa, una delle tante occasioni in cui viene attestata una simile evenienza. C’è altro, in effetti, da prendere in considerazione per venire a capo del rebus.
Quest’altro è relativo alla resistenza opposta all’avanzare degli antichi Romani nel Sud Italia da parte dei Brettii o Bruzi, come li conosciamo oggi. Sono costoro gli abitanti della parte nord della Calabria, seppure più verso l’interno, che non accettano la dominazione romana e si schierano in armi contro la nuova «capitale del mondo» antico. Lo fanno finanche stringendo delle alleanze con i peggiori nemici di Roma. Fino a un patto che di fatto ne decreterà la fine e la persecuzione.
Dobbiamo fare un salto all’epoca delle Guerre puniche per arrivare alla fine della nostra ricerca. Pare che la resistenza anti-Roma porti i Bruzi a stringere un’alleanza con la Cartagine di Annibale. È una decisione, quest’ultima, che costerà cara alla Calabria settentrionale perché, battuto Annibale, i Brettii saranno deportati nella loro stragrande maggioranza. Tra di loro in molti chiederanno di diventare legionari, così da non essere schiavi. Roma li accontenterà. Ma a duro prezzo.
Le Legioni bruzie, infatti, verranno spedite negli angoli più a rischio dell’Impero del I secolo dopo Cristo. Comprese le terre orientali di Roma, dove era maggiore il rischio di insurrezione. Compresa una città dove diversi predicatori mettevano a rischio il potere romano. Così a Gerusalemme. E proprio al tempo di Gesù Cristo.
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u biondo86
view post Posted on 11/4/2010, 11:55




ma chi de su coso legione brutia ????
 
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il brettio
view post Posted on 30/11/2017, 12:37




Falso. Ai brettii fu impedito di servire nell'esercito romano. Bruttii è un appellativo di insulto. La damnatio memoriae operata dai Romani anche oggi porta i suoi amari frutti...
 
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view post Posted on 17/10/2021, 19:27
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granatiere granitico

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4 replies since 9/4/2010, 14:33   1882 views
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